ARGENTATURA

L’argentatura galvanica avviene per via elettrolitica, immergendo il metallo in bagni di argento. A seconda del contenuto del metallo, si possono effettuare bagni comuni o bagni concentrati. Durante questo processo, si forma una solida pellicola protettiva e brillante di argento sulla superficie dell’oggetto.

Ecco i principi fondamentali della galvanostegia e della galvanoplastica per l’argentatura:

  1. Galvanostegia: In questo procedimento elettrochimico, si ricoprono metalli non nobili con strati sottilissimi (dell’ordine di 0,01 mm) di argento. Si utilizza una cella elettrolitica con un anodo di argento e un catodo costituito dall’oggetto da ricoprire. Il bagno elettrolitico contiene sali complessi di argento, come cianuri e iposolfiti alcalini o talvolta nitrato di argento. All’anodo, l’argento metallico passa in soluzione come ione Ag⁺, mentre al catodo gli ioni Ag⁺ si depositano come argento metallico.
  1. Galvanoplastica: Questo metodo riguarda la ricopertura di superfici non metalliche (rese conduttrici con opportuni trattamenti) con strati di argento che riproducono ogni dettaglio. Anche oggetti non metallici possono essere ricoperti con strati metallici rendendoli conduttori in superficie. Ad esempio, se l’oggetto da ricoprire è di terracotta, può essere reso conduttore in superficie utilizzando una vernice a base di polvere di carbonio che conduce la corrente elettrica.

È interessante notare che per gli specchi dei grandi telescopi astronomici, l’alluminatura è oramai preferita all’argentatura. L’alluminatura è più economica e resiste più a lungo agli agenti atmosferici.

In sintesi, l’argentatura galvanica offre una copertura uniforme e duratura, sia per scopi estetici che anticorrosivi.

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